sabato 22 agosto 2009

VI RACCONTO IL MIO BIGAMIST

(www.medcup.org)


A Portimao, Bigamist è il team del momento. Gioca in casa, è simpatico a tutti, ed è ovviamente amatissimo dal pubblico di casa. Ci racconta le proprie sensazioni a riguardo, uno dei membri dell’equipaggio, l’italiano Andrea Casale, mainsail assistant del team.
In un intervista a 360° sulla barca, sul Circuito Audi MedCup e sulla situazione attuale della vela italiana e mondiale.
Audi MedCup: Andrea, partiamo dal Bigamist… Come ti trovi in un team composto quasi interamente da portoghesi?
Andrea Casale: “Qua io mi sento davvero a casa. E per più motivi: intanto nutro grande affetto per questo equipaggio e mi fa piacere vedere che, oltre a familiari e amici, tutta la tribù della vela del paese è venuta qui a vederli. Io son con loro da tre anni, son venuto più volte qui e non ho problemi a dire che in questo momento tifo un po’ per il Portogallo.”
AM: A giudicare dal tifo sembra che qui ci sia un entusiasmo davvero enorme nei confronti dell’Audi MedCup e del Bigamist.
AC: “Quello che il pubblico sta facendo qua è quello che manca un po’ nella vela: a noi manca lo stadio, manca il palazzetto dello sport, manca la gente. Voi come comunicazione cercate di coprire parte di questo lavoro, vendendo un’immagine… Però noi velisti non sentiamo mai niente. Ieri invece a un paio di giri di boe ho sentito trombe e urla, è stato molto bello e divertente, utile anche a trasmettere un po’ di emozione. In fondo lo sport è fatto anche di emozioni, non solo performance. Alla fine di un risultato, d’altronde, c’è delusione o felicità, due emozioni fortissime.”
AM: Da cosa credi che dipenda questo attaccamento così forte alla barca e al team?
AC: “Il Portogallo è un paese molto più piccolo del nostro, hanno davvero molte meno realtà nello sport. In particolar modo, nella vela, non hanno mai partecipato a competizioni importanti, e dunque questa barca di Pedro Mendonça rappresenta la barca a vela portoghese eccellenza, da seguire soprattutto in questo che è il Circuito di Serie A. In più quest’anno c’è stato ancora più entusiamo grazie ai risultati. Inoltre, questo gruppo ha a bordo la loro ‘nazionale’, da Hugo Rocha a Nuno Barreto, medaglie alle olimpiadi, fino ad Afonso Domingos, il loro starista alle olimpiadi. E’ normale, dunque, un simile attaccamento al team.”
AM: Siete la rivelazione del Circuito 2009, e con sette regate vinte siete la barca con più vittorie dopo Emirates Team New Zealand. Vi aspettavate questi risultati?­­­­
AC: “All’inizio del Circuito 2009 non avevamo proprio aspettative, e questa è stata una cosa molto positiva. Penso che alcuni team siano andati male proprio per la pressione: quando hai troppe aspettative, non appena l’ingranaggio si incastra iniziano ad esserci a bordo un nervosismo e una frustrazione dannose per l’equipaggio. Noi invece siamo partiti più sereni, e questo è stato un grande vantaggio. Però devo ammettere che a questo punto non ci precludiamo più niente, non abbiamo più complessi, e non mi stupirei se facessimo un altro paio di volte primi.”
AM: Si può dire che voi siate il Chievo Verona dell’Audi MedCup, ovvero la favola del Circuito?
AC: “Diciamo di si. Siamo un team piccolissimo, con meno struttura rispetto agli altri, il budget più basso della flotta, e il maggior numero di dilettanti a bordo. Nell’equipaggio c’è infatti un nocciolo duro di amici del team. Sono convinto dunque che il Bigamist da un certo punto di vista faccia molto bene all’Audi MedCup, soprattutto per chi ci vede da fuori. Se siamo passati da una ventina di barche alle 13 di quest’anno, è perché molti team si sono spaventati del livello tecnico del Circuito e del budget necessario. Invece noi, un team molto più dilettantistico che riesce a togliersi non poche soddisfazioni, siamo un vero e proprio richiamo anche per gli altri. Come a dire: ce la potete fare anche voi!"
AM: Quello di quest’anno per voi è un punto di arrivo o di partenza?
AC: “Quello che può succedere con maggiori possibilità con il Bigamist è che l’esperienza si ripeta il prossimo anno. Altre evoluzioni da parte di questo team, di questo armatore e di questo paese, magari in versione Volvo o America’s Cup, proprio le escluderei. Per questioni di budget e di strutture del paese: per una nazione come il Portogallo, buttare dentro 20, 30 o 40 milioni di euro per una campagna è davvero eccessivo. Inoltre a questo punto della stagione nessuno pensa così lontano, l’inverno è lungo per noi velisti e si fan tante considerazioni. Per quanto mi riguarda ho navigato tre anni con loro, non escludo di farne un quarto, anche perché venire all’Audi MedCup è sicuramente l’obiettivo principe di qualsiasi velista professionista: qualunque ruolo tu abbia, il TP52 è infatti la barca più complessa del momento, e di conseguenza anche la più appagante quando il gioco funziona. E’ normale che si voglia sempre tornare qua."
AM: Anche per quanto ti riguarda non c’è alcun pensiero all’America’s Cup?
AC: “La situazione ora è decisamente troppo caotica, troppo difficile fare un planning per il futuro. Secondo me invece quello di bello che sta succedendo da noi è questa intenzione di fare una barca italiana per la Round The World Race. Nell’immaginario collettivo, una barca italiana in giro per il mondo potrebbe facilmente rimpiazzare il vuoto di Luna Rossa e della Coppa America. Inoltre l’Italia è un paese leader nella vela, abbiamo fatto tante Coppe, siamo nei Circuiti più belli, vinciamo medaglie ai Mondiali, agli Europei e alle Olimpiadi. Siamo ovunque e siamo bravi. Però, abbiamo una grave lacuna: la navigazione oceanica. Penso dunque che questo sia il momento per l’Italia di tornare in Oceano.”
AM: Parliamo del Circuito Audi MedCup 2010: anno nuovo, barca nuova?
AC: “Per il prossimo anno, in questo momento l’idea è che si applichi semplicemente il manuale delle regole cambiate: quindi doppio back stay, bompresso e meno persone a bordo. Non c’è motivo per una barca nuova: innanzitutto non ci sono i presupposti economici, visto che verrebbero raddoppiati i costi dell’anno. Poi quella attuale va più che bene. Infine abbiamo visto quest’anno come le barche nuove non è che stiano mettendo completamente fuorigioco le altre. Si presume infatti che i designer siano arrivati al termine dell’evoluzione di questa box rule, ed è una cosa decisamente positiva. Siamo partiti con un gioco troppo violento: dal 2005 al 2007 ogni anno barche nuove e uno step in più. Decisamente troppo. Adesso è bello vedere come dal 2008 le due nuove gestioni di barche abbiano più o meno gli stessi numeri.”
AM: Quindi questa crisi non è stata poi così dannosa per la vela?
AC: “In questi 10 anni, soprattutto in Italia, c’è stata un’onda che ha legato la vela a un movimento glamour ed esclusivo. E’ stata una cosa anche simpatica, ma è un’etichetta che a me non piace. Secondo me la vela è anche quella d’iniziazione, dei bambini, dei circuiti poco costosi, delle scuole di vela, della fatica e del molto lavoro. Con questa crisi si può ritornare a quel tipo di vela. Dando a tutti un messaggio più positivo di quello che è il nostro sport."

MEDCUP PORTIMAO - DAY 4

Niente vento e niente regate oggi a Portimao.
Per Bigamist 7 e gli altri Tp52 tutto rimandato a domani, giornata conclusiva del Trofeo del Portogallo.

Andrea su SailRev.tv

Guarda l'intervista di Andrea su SailRev.tv ....

www.sailrev.com/indice2.php?video=20082009casale.flv

MEDCUP PORTIMAO - DAY 3

Che sia Atlantico o Mediterraneo, il risultato non cambia.
Artemis, dopo la vittoria a Cagliari, concede il bis nelle acque davanti a Portimao, aggiudicandosi la regata costiera (27 miglia) e portandosi in testa alla classifica generale davanti ai rivali di Emirates Team New Zealand.
Terza posizione per Matador, seguito dagli americani di Quantum Racing.
Quinto posto per i padroni di casa di Bigamist 7.

venerdì 21 agosto 2009

MEDCUP PORTIMAO - DAY 2

BIGAMIST COLPISCE ANCORA IN RACE 4

Nella seconda giornata del Trofeo del Portogallo alti e bassi per Bigamist 7, che dopo aver vinto la prima regata, nella quinta prova paga caro un individual recall in partenza che lo relega all’ottavo posto in regata e al quarto in classifica generale, a 20 punti, davanti a Bribon (25 punti) e a Matador (31) e dietro a Emirates Team New Zealand, che torna in testa con 15 punti, Artemis (15 punti) e Quantum Racing (17 punti).
Nella prima prova, con vento intorno ai 15 nodi, i ragazzi di Bigamist 7 continuano a stupire, dimostrando ancora una volta di essere uno dei team più sorprendenti del circuito. Dopo aver passato la prima boa dietro a Emirates Team New Zealand e a Cristabella, i portoghesi mettono a segno una poppa perfetta, sorpassando kiwi e inglesi e conquistando la prima posizione, mantenuta poi fino alla fine. Secondo Artemis, staccato di quasi un minuto. Terzi i neozelandesi, davanti a Matador.
Nella seconda prova Bigamist 7 sbaglia la partenza, tagliando la linea in anticipo. Un errore pagato caro dai portoghesi, che non riescono più a rientrare in regata e chiudono solo all’ottavo posto. Emirates Team New Zealand vince con 27 secondi di vantaggio su Synergy, riconquistando così la leadership in classifica generale. Terzo posto per Quantum Racing, davanti ad Artemis e Matador.

“C’è più delusione per la seconda prova che felicità per la vittoria nella prima. Siamo inciampati nel nostro problema di quest’anno, ovvero quello di essere regolari. - ha commentato Andrea a fine giornata - Abbiamo dei bei picchi, con 7 vittorie nel Circuito siamo la seconda barca per vittorie, però poi facciamo questi errori che ci abbassano la media. La curva di crescita è comunque importante, e stiamo prendendo sempre più confidenza. Però siamo carichi, è la nostra settimana!”

giovedì 20 agosto 2009

MEDCUP PORTIMAO - DAY 1

NELLA TERZA REGATA BIGAMIST TRIONFA DAVANTI AL PUBBLICO DI CASA E CHIUDE LA PRIMA GIORNATA AL TERZO POSTO DIETRO A QUANTUM RACING E ARTEMIS

Sembrava non dovesse esserci vento per tutto il giorno, con il maestrale atteso, lieve, solo in serata. Invece, dagli 8-10 nodi delle prime gare, la giornata si è conclusa con l’arrivo del vento da Nord di intensità attorno ai 16-17 nodi, che ha permesso al Trofeo del Portogallo di vivere un’intensa giornata di regate.
Gara 1: La prima regata va a Quantum Racing. Vittoria al fotofinish per gli statunitensi di Terry Hutchinson, in una regata molto tesa che ha visto al traguardo quattro barche in 10 secondi: Emirates Team New Zealand secondo, Artemis terzo, e Matador quarto. Quinta posizione più che soddisfacente per Bigamist.
Gara 2: Ancora una splendida prestazione per Quantum Racing, che vince la seconda gara della giornata con una prestazione davvero ottima. Nonostante la partenza non perfetta, Terry Hutchinson va subito a prendersi il bordo mure a sinistra, sbucando in testa alla flotta già dopo la prima bolina. Il team statunitense riesce poi a mantenere il vantaggio fino alla fine, chiudendo davanti a Bribon, Emirates Team New Zealand ed Artemis. Quinto posto per Bigamist, davanti a Matador.
Gara 3: Il vento sale fino a 15-16 nodi, e la giuria decide di dare il via anche a Gara 3. Dopo un primo bordo di bolina che vedeva Emirates Team New Zealand davanti a tutti, nel bordo di poppa un enorme salto di vento permette a Bigamist, Artemis, Quantum, Bribon, Audi Q8 e Matador di ribaltare la gara. Risultato: splendida vittoria per Bigamist, che trionfa davanti al pubblico di casa. E seconda posizione per Artemis. Terza piazza per un ottimo Bribon, davanti a Quantum Racing che diventa il primo leader del Trofeo del Portogallo.

 Soltanto sesto invece Emirates Team New Zealand, che paga la scelta sbagliata del bordo, e settimo Matador.

Afonso Domingo (POR), skipper di Bigamist (POR):"Nella prima regata abbiamo sbagliato la strambata e siamo stati costretti a tagliare la scotta dello spinnaker. Anche l'ultima strambata non è stata perfetta e Quantum è riuscito a passarci. Nell'ultima regata siamo partiti molto bene, riuscendo ad andare dove volevamo. Poi abbiamo navigato bene, e siamo molto felici."


lunedì 17 agosto 2009

BIGAMIST GIOCA IN CASA NELLA QUARTA TAPPA DELL’AUDI MEDCUP

Dopo Alicante, Marsiglia e Cagliari il team portoghese Bigamist 7 ha ora la possibilità di dimostrare il suo valore nelle acque di casa. E proprio a Portimao Andrea torna titolare alla randa del Tp 52 timonato da Afonso Domingos dopo che la tappa di Cagliari l’ha visto impegnato solo nelle prime due giornate.

Nelle prime tre tappe abbiamo fatto grandi cose – ha commentato Andrea alla vigilia dell’appuntamento portoghese - Essere ai punti con i primi tre o quattro in un contesto del genere è un buon successo per un team piccolo come il Bigamist che si è fatto da solo in pochi anni. La vera sorpresa dell’edizione 2009 affronterà le regate in programma con le nuove vele. Per quanto mi riguarda la MN7 potrà aiutarci ad avere un metro in più prima della lay line – ha proseguito Andrea.

Domani test del campo di regata, da mercoledì a domenica le prove valide per la classifica generale, che per ora vede Bigamist 7 al quinto posto in classifica, dietro a Emirates Team New Zealand, Matador, Quantum Racing e Artemis.

Foto: Bigamist 7 in regata a Cagliari / Bruno Congera